Guide | IT solution Srl https://itsolutionsrl.it Assistenza tecnica hardware, software, reti a Rovigo Fri, 24 Feb 2023 09:21:12 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.1 https://itsolutionsrl.it/wp-content/uploads/2022/08/cropped-favicon-mamagari-3-32x32.png Guide | IT solution Srl https://itsolutionsrl.it 32 32 158874615 Il software gestionale per il libero professionista: dal preventivo alla fattura https://itsolutionsrl.it/2023/02/il-software-gestionale-per-il-libero-professionista-dal-preventivo-alla-fattura/ Fri, 24 Feb 2023 09:21:12 +0000 https://itsolutionsrl.it/?p=10208          

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Il successo di un’azienda non può non passare per l’utilizzo di un software gestionale. Negli ultimi decenni, in tutto il mondo occidentale e nei mercati avanzati, le realtà imprenditoriali nonché professionali hanno appurato come l’utilizzo di un software gestionale per la fatturazione e la gestione finanziaria sia strumento essenziale per l’impresa stessa. Oggi ci soffermiamo ad analizzare le necessità e gli adempimenti buracratici ai quali deve sottostare il libero professionista.

 

Il ciclo documentale del libero professionista

Nello svolgimento della sua attività un libero professionista, che rende servizi nei confronti dei suoi clienti, si trova quotidianamente a gestire una serie di adempimenti documentali, che hanno avvio molto spesso con la redazione di un preventivo e si concludono con l’emissione della fattura.

 

Il preventivo

La Legge n.124/2017, legge annuale per il mercato e la concorrenza, ha stabilito l’obbligo del preventivo scritto per tutti liberi professionisti che svolgono attività regolamentate (avvocati, dottori commercialisti, etc.).La disposizione del preventivo obbligatorio mira a tutelare il consumatore e regolamentare le attività del professionista.
Il preventivo deve essere redatto in forma scritta, in un documento cartaceo o digitale. La legge prevede infatti espressamente entrambe le modalità. Il punto determinate è che si abbia un riscontro dell’attività svolta e che il documento, cartaceo o digitale, sia reso disponibile al cliente.
Il preventivo obbligatorio deve specificare le spese, anche forfettarie, il compenso professionale, le imposte (IVA, ritenuta d’acconto) e gli oneri (cassa professionale). Inoltre, deve specificare, in modo esauriente e comprensibile al cliente, la tipologia della prestazione che verrà svolta. Nella descrizione della prestazione deve essere specificato anche il grado di complessità dell’attività professionale e le eventuali prestazioni accessorie.

 

La fattura proforma

E’ un documento che non ha valore fiscale. Essa viene emessa prima della fattura fiscale vera e propria e non rappresenta l’obbligo del cliente di pagare.
È consuetudine per i liberi professionisti emettere la fattura proforma, o il preavviso di fattura, per anticipare al cliente il conto da pagare, senza emettere fattura. In altri termini, l’emissione della proforma non determina in capo al professionista l’obbligo di dover corrispondere l’IVA all’Agenzia delle Entrate. Ai fini IVA, infatti, l’emissione della fattura avviene nel momento di effettuazione di un’operazione che, per i professionisti, coincide con il pagamento del corrispettivo.
Risulta quindi utile sia per il cliente (che può verificare il prezzo, gli articoli e la correttezza dei dati fiscali), che per il fornitore che evita, in caso di errori, di dover emettere note di credito per stornare la fattura precedente.

 

La fattura elettronica

Secondo quanto previsto dall’art. 21, D.P.R. n. 633/1972, nel caso di prestazioni di servizi, i liberi professionisti sono chiamati a emettere la fattura elettronica nei 12 giorni successivi alla data in cui è avvenuto il pagamento del compenso dovuto.

La fattura del libero professionista deve contenere obbligatoriamente diverse informazioni:

  • i dati identificativi dell’emittente: nome e cognome, indirizzo, partita IVA;
  • i dati identificativi del cliente: nome e cognome/ragione sociale, indirizzo, partita IVA o codice fiscale del cliente;
  • il numero progressivo della fattura;
  • la data di emissione;
  • una descrizione breve di tutti i prodotti/servizi;
  • la quantità e il prezzo unitario al netto dell’IVA;
  • il prezzo totale al netto dell’IVA;
  • la rivalsa INPS del 4%, se si decide di applicarla (non è obbligatoria) o altra rivalsa dei vari ordini professionali;
  • l’IVA, sia la percentuale che l’importo, se prevista;
  • la ritenuta d’acconto, se prevista;
  • il totale della fattura;
  • il netto da pagare.

Inoltre, è possibile inserire altre informazioni utili, come i termini e le modalità di pagamento.

 

Il sollecito di pagamento

Spesso i liberi professionisti si trovano alle prese con clienti che ritardano i propri pagamenti a causa di una momentanea difficoltà economica, rendendosi addirittura irreperibili. Per questo, è opportuno tutelare i propri interessi ricorrendo a precise procedure di recupero del credito: lo strumento utilizzato in questi casi è il sollecito di pagamento, un documento ufficiale che include tutti gli estremi del debito e che può avere, se opportunamente redatto, valore legale.
Per poter emettere una lettera, o e-mail, di sollecito pagamento, è necessario avere una fattura che rappresenta, infatti, il documento dal quale è possibile dedurre tutte le informazioni relative al debito insoluto e gli estremi del rapporto tra le parti, inclusi i termini di pagamento concordati.

 

Semplificati la vita con un software gestionale

Dopo aver analizzato, passo dopo passo, il ciclo documentale del libero professionista nasce una considerazione spontanea: anche la libera professione richiede molteplici adempimenti dal punto di vista burocratico!

Semplifica la gestione della tua attività attraverso un software gestionale semplice, funzionale e intuitivo, ma soprattutto modulabile secondo le tue esigenze. Desideri maggiori informazioni? Contattaci!

 

 

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Quanto costa un server cloud? https://itsolutionsrl.it/2023/02/quanto-costa-un-server-cloud/ Thu, 16 Feb 2023 15:12:53 +0000 https://itsolutionsrl.it/?p=10212 Fare economia sulla scelta di un server in Cloud non è sempre una buona idea. Molto spesso, infatti, la valutazione di quale offerta scegliere si basa unicamente sulle risorse necessarie (CPU, RAM e spazio disco) e sul relativo costo.   Ma perché, a parità di risorse, un server cloud può costare poche decine di euro…

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Fare economia sulla scelta di un server in Cloud non è sempre una buona idea. Molto spesso, infatti, la valutazione di quale offerta scegliere si basa unicamente sulle risorse necessarie (CPU, RAM e spazio disco) e sul relativo costo.

 

Ma perché, a parità di risorse, un server cloud può costare poche decine di euro al mese oppure anche diverse centinaia?  

Scoprire le differenze tra più offerte non è banale in quanto all’apparenza possono sembrare tutte complete ed equivalenti. E’ chiaro, però, che se la differenza di prezzo tra due Server raggiunge anche un centinaio di euro, i servizi offerti ed inclusi non possono essere gli stessi.
Vi sono alcuni elementi (spesso non menzionati) che fanno davvero la differenza fra due server apparentemente uguali:

  • i backup: ossia il servizio Cloud che permette di ripristinare un intero sistema operativo nella massima trasparenza di esecuzione,
  • il disaster recovery: l’approccio adottato da un’organizzazione per ripristinare l’accesso e la funzionalità della propria infrastruttura IT in seguito a eventi naturali disastrosi o causati dall’uomo,
  • la business continuity: ossia la strategia operativa da adottare per ripristinare la continuità aziendale a fronte di interruzioni ed eventi particolari,
  • la replica geografica: è una funzionalità che consente di creare un database secondario leggibile e sincronizzato con un database primario. Il database secondario può trovarsi nella stessa area del database primario o, più comunemente, in un’area diversa,
  • la protezione firewall: aiuta a impedire che criminali informatici o minacce esterne ottengano accesso al sistema,
  • Altri elementi possono essere la banda larga, le performance garantite, la memoria volatile/permanente e, non per ultimo, il supporto tecnico.

 

Il Cloud Server di IT solution

Il cloud server di IT solution è un servizio di cloud privato, ridondato e garantito dalla nostra infrastruttura, in grado di gestire efficacemente vari ambienti di produzione, ovvero ambienti dove non ci si può permettere di rinunciare neanche ad una delle funzionalità sopra elencate.
È possibile scegliere la tipologia di server e configurarne le caratteristiche per accedere all’infrastruttura virtuale che può essere composta da uno o più server. Il nostro network dà la possibilità di scegliere tra 2 datacenter in Italia permettendo di attivare i servizi in pochi minuti e in massima sicurezza.
I nostri data center sono certificati ai massimi livelli per la resilienza e qualità infrastrutturale previste dalla normativa ANSI/TIA 942.
Inoltre, i nostri server sono ridondati geograficamente, il che significa che mettono in atto delle tecniche di ridondanza per garantire prestazioni elevate, massima sicurezza e soprattutto continuità di servizio: possiamo garantire un tempo di ripristino dei dati di sole 8 ore anche in caso di disaster recovery.

 

 

 

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Firma Digitale: le tipologie disponibili https://itsolutionsrl.it/2022/06/firma-digitale-le-tipologie-disponibili/ Thu, 23 Jun 2022 08:05:26 +0000 https://itsolutionsrl.it/?p=9060 La firma elettronica consente di apporre una firma ad un documento digitale: quando si parla espressamente di firma digitale qualificata, equivale in tutto e per tutto ad una tradizionale firma autografa (a mano su cartaceo), con pieno valore legale, in quanto garante di identità, integrità e non ripudio. La firma, insomma, attesta l’identità certa del sottoscrittore…

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La firma elettronica consente di apporre una firma ad un documento digitale: quando si parla espressamente di firma digitale qualificata, equivale in tutto e per tutto ad una tradizionale firma autografa (a mano su cartaceo), con pieno valore legale, in quanto garante di identità, integrità e non ripudio. La firma, insomma, attesta l’identità certa del sottoscrittore (chi sei), l’integrità del contenuto (cosa c’è nel documento) e l’impossibilità di ripudiare ex-post l’atto della firma (non è possibile negare in un secondo momento che il contenuto del documento fosse esattamente quello disponibile all’atto della firma).

Il formato con cui viene chiusa la “busta crittografica” (comprensiva dei certificati utili a dare valore alla firma apposta) può avere estensioni di questo tipo:

  • .p7m – CAdES: può essere aperto da ArubaSign e dai software di verifica certificati dall’AgID
  • .pdf – PAdES: può essere aperto da software in grado di leggere i tradizionali PDF
  • .xml – XAdES: può essere aperto da ArubaSign e dai software di verifica certificati dall’AgID
  • .asice/.asics – AsiC-S/ASiC-E: possono essere aperti da software dedicati agli archivi .zip

Firmare un documento con ArubaSign è cosa oltremodo semplice: è sufficiente aprire il software, selezionare il file e seguire la procedura indicata. Tuttavia il sistema è oggi evoluto ed offre opzioni utili in molte differenti situazioni.
Analizzeremo quindi nel dettaglio le seguenti opzioni:

  • firma digitale univoca su più file,
  • firma digitale multipla parallela,
  • controfirma.

 

Firma digitale su più file

La firma contemporanea di più file è una funzione di mera utilità pratica, poiché consente di apporre un’unica firma contemporaneamente su una serie di file senza dover ripetere la stessa operazione più volte. Grazie a questa scorciatoia è possibile dunque firmare ad esempio una serie di allegati ad un progetto senza doverli elaborare uno ad uno: non si tratta di una firma unica su un pacchetto di documenti, ma di una vera e propria firma univoca eseguita però su più file in piena contemporaneità, nel contesto di una sola operazione.

Così facendo si ottiene lo stesso risultato in meno tempo e con minori margini di errore o di dimenticanza: una volta trascinati tutti i file sull’interfaccia, infatti, tutto diventa rapido e automatico.

Come si firmano più file contemporaneamente
Occorre anzitutto collegare il lettore o il Token USB al PC e lanciare quindi il software ArubaSign. A questo punto:

  • selezionare i file da firmare o trascinarli nell’apposito spazio,
  • selezionare la tipologia di firma tra le seguenti opzioni: CAdES, PAdES e ASiC-E,
  • selezionare l’eventuale marcatura temporale qualora necessaria ai fini dell’utilità del documento,
  • rinominare i file qualora si intenda distinguerli rispetto a quelli originari,
  • scegliere in quale cartella dislocare i nuovi file dotati di firma,
  • avviare il procedimento scegliendo se proseguire attraverso firma digitale o firma remota.

 

Firma digitale multipla parallela

La firma parallela è una funzione utilizzata per consentire la firma di un medesimo documento da parte di più persone. L’utilità è ad esempio quella di co-firmare una richiesta, un progetto o una qualsiasi modulistica nella quale il contenuto vada intestato e accreditato a più persone in condizioni paritetiche. Si immagini ad esempio la firma di un verbale, nel quale più membri di un consiglio di amministrazione hanno la necessità di siglare il documento con la certezza che nei singoli passaggi non sia avvenuta alcuna modifica al testo: la firma parallela consente di apporre, anche a distanza, firme paritetiche sulla bontà di un testo, un progetto o quant’altro con la piena sicurezza della sicurezza della procedura.
Aspetto importante da tenere in stretta considerazione con questo tipo di firma multipla è nel fatto che non vi sia gerarchia alcuna tra le firme apposte: sono tutte equipollenti, paritetiche e di pari livello, certificando così ognuna la piena adesione a quanto indicato nel documento firmato.

Come si fanno firme digitali multiple parallele
Per procedere occorre aprire il software ArubaSign e quindi, tramite l’opzione “Verifica”:

  • selezionare i file o trascinarli nell’apposita area di upload,
  • selezionare sul menu “Aggiungi firma”,
  • selezionare “Prosegui e firma” per apporre la firma digitale (in caso di firma grafica si potrà selezionare il punto del documento nel quale posizionarla).

A procedura terminata, il software indicherà il numero progressivo delle firme già raccolte sul medesimo documento, consentendo pertanto di poterlo utilizzare o girarlo al prossimo firmatario.

 

Controfirma

Le modalità di apposizione della controfirma sono simili a quelle della firma parallela, ma si tratta di una firma multipla profondamente differente. La controfirma, infatti, non certifica tanto la bontà dei contenuti di un documento, quanto la bontà della firma che li ha originariamente certificati. La responsabilità sui contenuti è pertanto propria del primo firmatario, la cui titolarità ad apporre tale firma è espressa dalla controfirma successiva.

Ne consegue di conseguenza una vera e propria gerarchia tra le firme apposte: la firma e la controfirma non sono parallele, non sono equivalenti ed hanno significato differente. Una “matrioska” di buste crittografiche, insomma, che distinguono i livelli, i significati e le responsabilità di ciascuno dei firmatari.

La controfirma è facilmente riconoscibile nel file risultante in quanto prevede una estensione duplicata del tipo file.p7m.p7m, cosa che invece non si verifica nei file a firma multipla parallela.

Come si fa una controfirma
Per apporre una controfirma occorre anzitutto aprire il software ArubaSign e quindi, tramite l’opzione “Verifica”, scegliere i file sui quali operare:

  • selezionare i file o trascinarli nell’apposita area di upload,
  • la verifica della firma è immediata; cliccando su “Aggiungi controfirma” si potrà procedere con l’apposizione della firma di grado superiore;
  • nella colonna “documenti firmati” è possibile rinominare il documento,
  • “Prosegui e firma” consente di apporre la controfirma.
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Tutto quello che c’è da sapere sulla Firma Digitale https://itsolutionsrl.it/2022/06/tutto-quello-che-ce-da-sapere-sulla-firma-digitale/ Thu, 23 Jun 2022 08:04:09 +0000 https://itsolutionsrl.it/?p=9049 Oggi cercheremo di fornirti tutte le conoscenze necessarie per l’utilizzo della Firma Digitale e per aiutarti a sfruttare tutti i suoi vantaggi. Firma Digitale: impara rapidamente a firmare i tuoi documenti Apporre una firma digitale significa sostanzialmente aggiungere un certificato relativo alla propria identità dentro una busta, nella quale sarà altresì presente il contenuto che si va…

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Oggi cercheremo di fornirti tutte le conoscenze necessarie per l’utilizzo della Firma Digitale e per aiutarti a sfruttare tutti i suoi vantaggi.


Firma Digitale: impara rapidamente a firmare i tuoi documenti

Apporre una firma digitale significa sostanzialmente aggiungere un certificato relativo alla propria identità dentro una busta, nella quale sarà altresì presente il contenuto che si va a firmare.
La busta è ciò che garantisce l’identità, l’integrità del contenuto e il fatto che si sia volutamente firmato il documento (e tale aspetto sia pertanto in seguito impossibile da negare).
Per arrivare a questa procedura si è lavorato per anni su protocolli di sicurezza che potessero garantire alla firma digitale un tasso di attendibilità pari o superiore a quello della firma tradizionale a mano su cartaceo, rispetto alla quale offre però molte più opportunità. Si pensi ad esempio alla possibilità di firmare da remoto un documento senza doversi spostare: l’assenza di una compresenza impone verifiche di sicurezza sull’identità che solo la firma elettronica qualificata è in grado di offrire.

Per definire ancor meglio il concetto di “Firma digitale” bisogna fare riferimento a ciò che prevede la normativa italiana, che la identifica come “un particolare tipo di firma elettronica qualificata basata su un sistema di chiavi crittografiche, una pubblica e una privata, correlate tra loro, che consente al titolare tramite la chiave privata e al destinatario tramite la chiave pubblica, rispettivamente, di rendere manifesta e di verificare la provenienza e l’integrità di un documento informatico o di un insieme di documenti informatici“.
Una definizione complessa, insomma, per comprendere tutte quelle fattispecie di firma che sono utili all’atto pratico per l’utilità di cittadini, imprese e pubblica amministrazione.

 

Le principali modalità

Le principali modalità per apporre una Firma Digitale sono sostanzialmente quattro:

 

CAdES

La firma CAdES (CMS Advanced Electronic Signatures) è uno dei principali tipi di firma digitale, sicuramente tra i più usati grazie alle sue potenzialità. Un documento dotato di questo tipo di firma è facilmente riconoscibile poiché identificato con estensione .p7m (il cui contenuto può essere visualizzato soltanto sfruttando appositi software in grado di aprire la busta crittografica).
Questo formato consente di apporre firme in parallelo, oppure di apporre controfirme: in quest’ultimo caso le estensioni .p7m si susseguono chiarendo quante siano le “buste”, con struttura “a matrioska”, ed un file potrebbe ad esempio diventare un .txt.p7m.p7m.

Per apporre una firma di questo tipo è sufficiente:

  • avviare il software Aruba Sign,
  • selezionare i file da firmare o trascinarli nell’area di caricamento,
  • selezionare il formato di firma CAdES,
  • valutare l’apposizione di una marca temporale se necessaria,
  • rinominare, se utile, il file nella sua destinazione finale.

 

PAdES

Il formato PAdES (PDF Advanced Electronic Signature) consente di apporre una firma grafica avanzata su un documento PDF e il file risultante sarà a sua volta un documento con estensione .pdf che si può aprire con qualsiasi lettore per file di questo tipo (qualora si scelga il particolare formato BES, il file potrà essere invece aperto soltanto dall’ultima generazione del software Adobe). Utilizzando la firma PAdES, la firma potrà avere un campo, un logo, una dimensione ed una posizione, risultando pertanto visibile sul documento finale come se fosse stata “fisicamente” apposta, oppure risultare anche completamente invisibile.

Per apporre una firma di questo tipo, con medesimo valore della CAdES, è sufficiente:

  • avviare il software Aruba Sign,
  • selezionare il file da firmare o trascinarlo nell’area di caricamento,
  • selezionare il formato di firma PAdES,
  • posizionare e ridimensionare la firma all’interno dell’anteprima: si può altresì aggiungere un timbro grafico proprio, nonché duplicare la siglatura su più pagine del documento,
  • rinominare, se utile, il file nella sua destinazione finale.

 

XAdES

Il formato XAdES (XML Advanced Electronic Signature) ha trovato un suo campo di applicazione specifico soprattutto in ambienti sanitari e finanziari. Non poteva essere altrimenti, del resto: questo tipo di firma si basa su file con estensione .xml che necessitano di procedure protocollari e standard specifici per poter essere letti senza margini interpretativi. Il tutto è proprio delle caratteristiche dei file XML, ideali per organizzare contenuti, ma necessitanti di file ulteriori di supporto per dar forma e stile al documento. Tra i vantaggi principali di questo tipo di firma v’è la possibilità di firmare singole parti del documento, aspetto fondamentale quando si condivide una responsabilità ed ognuno ha la possibilità di apporre la propria siglatura soltanto ad aspetti specifici del contenuto.

Per apporre una firma di questo tipo è sufficiente:

  • avviare il software Aruba Sign,
  • selezionare il file da firmare o trascinarlo nell’area di caricamento,
  • selezionare il formato di firma XAdES,
  • valutare l’apposizione di una marca temporale se necessaria,
  • rinominare, se utile, il file nella sua destinazione finale.

 

ASiC-S / ASiC-E

Il formato ASiC-S (Associated Signature Containers ASiC Simple) è un tipo di firma digitale che funge da contenitore: il risultato è un file di tipo ZIP con estensione .asics o .scs, contenente un singolo documento accompagnato da tutte le firme digitali e tutte le marche temporali associate. La versione ASiC-E (Associated Signature Containers ASiC Extended) consente di aggiungere file ulteriori e di creare così anche una struttura gerarchica, con gruppi di file raggruppati sotto un altro gruppo e via discorrendo. Un formato con le sue peculiarità rispetto a tutti gli altri, insomma, ma la cui apposizione non comporta particolari difficoltà aggiuntive.

Per apporre una firma di questo tipo è sufficiente:

  • avviare il software Aruba Sign,
  • selezionare il file da firmare o trascinarlo nell’area di caricamento,
  • selezionare il formato di firma ASiC-S,
  • valutare l’apposizione di una marca temporale se necessaria,
  • rinominare, se utile, il file nella sua destinazione finale.

 

La marca temporale

La marcatura temporale aggiunge una informazione aggiuntiva alla firma digitale che si va ad apporre. Questo strumento, infatti, consente di certificare la data e l’ora a cui la firma stessa è stata apposta, il che consente di disambiguare il momento della firma, l’ordine delle firme e l’indicazione temporale esatta. Se in certi casi questo elemento non ha utilità specifica, in molti altri può invece fare la differenza e rappresenta una garanzia aggiuntiva per chi sta mettendo la propria firma ad un documento.
Ma non solo. Se apposta durante il periodo di validità del Certificato di Firma, la marca prolunga la validità della firma stessa per ben 30 anni (anche nel caso di scadenza, sospensione o revoca del Certificato di Firma stesso).

 

 

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iPhone 13: tutto quello che devi sapere https://itsolutionsrl.it/2021/09/iphone-13-tutto-quello-che-devi-sapere/ Mon, 20 Sep 2021 07:26:11 +0000 https://itsolutionsrl.it/?p=8338 I nuovi modelli di Apple hanno iniziato a stuzzicare l’attenzione di qualsiasi genere di persona, dal fanatico al curioso, dal cliente fidelizzato al nuovo compratore. Ed eccoli! L’ultima generazione di iPhone: iPhone 13, iPhone 13 mini, iPhone 13 Pro e iPhone 13 Pro Max, come da programma, sono stati presentati all’Evento California Streaming del 14…

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I nuovi modelli di Apple hanno iniziato a stuzzicare l’attenzione di qualsiasi genere di persona, dal fanatico al curioso, dal cliente fidelizzato al nuovo compratore.
Ed eccoli! L’ultima generazione di iPhone: iPhone 13, iPhone 13 mini, iPhone 13 Pro e iPhone 13 Pro Max, come da programma, sono stati presentati all’Evento California Streaming del 14 settembre 2021.
Apple inoltre ha rivelato che il nuovo sistema operativo per iPhone, iOS 15, si potrà scaricare a partire dal 20 settembre.

I preordini per tutti i nuovi modelli della serie sono aperti e da venerdì 24 settembre i nuovi iPhone si potranno ufficialmente acquistare. Chi prenota in anticipo riceverà, invece, il nuovo iPhone direttamente alla porta di casa il giorno di uscita mondiale.

 

Le principali novità introdotte da Apple

Andiamo, dunque, ad analizzare le novità introdotte dall’ultimo prodotto di casa Apple:

  • Display ed estetica:

    iPhone 13 presenta un design con bordi piatti e protettivo Ceramic Shield, con certificazione IP68 contro le infiltrazioni di polvere e acqua (fino a 6 metri di profondità per un massimo di 30 minuti).Ci sono cinque nuovi colori per i modelli standard e mini: Rosa, Blu, Mezzanotte, Galassia e Rosso.
    Il design è molto simile alla serie iPhone 12, a differenza del notch, che Apple ci comunica essere del 20% più piccolo. iPhone 13 e iPhone 13 mini sono leggermente più grossi, con uno spessore di 7,65mm superiore ai 7,4mm di iPhone 12.
    Il display Super Retina XDR con tecnologia OLED di iPhone 13 e iPhone 13 mini sono rispettivamente da 6.1″ e 5.4″. Il display. La frequenza di aggiornamento è di 60Hz, quindi da questo punto di vista non c’è nessuna novità per i due modelli meno costosi della serie. iPhone 13 Pro e iPhone 13 Pro Max sono disponibili in Grafite, Oro, Argento e una nuova tonalità di blu chiamata Azzurro Sierra.
    La linea Pro è dotata di display Super Retina XDR con 1000 nit di luminosità massima all’esterno e 120Hz di frequenza di aggiornamento. Questa è la prima volta che vediamo uno schermo a 120Hz su un iPhone. Questo significa che l’esperienza d’uso sarà molto più fluida.
    La tecnologia proprietaria Apple adatta automaticamente la frequenza di aggiornamento in base al contenuto sul display del vostro iPhone. La tecnologia è molto simile a quella già vista sugli iPad e altri smartphone Android. Come i predecessori, iPhone 13 Pro e iPhone 13 Pro Max hanno un display rispettivamente da 6,1″ e 6,7″, con una risoluzione rispettivamente di 1170 x 2532 e 1284 x 2778.

  • Fotocamera:

    I sensori della fotocamera posteriore di iPhone 13 sono posizionati in diagonale. iPhone 13 e iPhone 13 mini hanno una fotocamera principale da 12MP f/1.6 e un grandangolo da 12MP f/2.4 che dovrebbero garantire prestazioni superiori rispetto a iPhone 12.iPhone 13 Pro e iPhone 13 Pro Max sono dotati di tre fotocamere da 12MP. C’è un sensore principale con apertura f/1.5, un sensore ultra-grandangolare con apertura f/1.8 e un teleobiettivo con apertura f/2.8. Il nuovo teleobiettivo ha una lunghezza focale di 77 mm e uno zoom ottico 3x. L’estensione totale dello zoom ottico è di 6x.
    Secondo Apple la fotocamera di iPhone 13 Pro riesce a catturare fino a 2,2 volte più luce in condizioni di scarsa illuminazione, mentre la fotocamera di iPhone 13 Pro Max garantisce prestazioni migliorate fino a 1,5 volte rispetto ai predecessori. Le fotocamere grandangolari permettono di ottenere risultati migliori fino al 92% in condizioni di luce scarsa, e con il nuovo ultra-grandangolo per la prima volta la fotografia macro arriva anche su iPhone.
    Forse tra qualche tempo, per i modelli Pro sopraggiungerà la funzione ProRes. La funzione serve a girare e modificare video professionali in ProRes o Dolby Vision, completando i progetti direttamente su iPhone. Il formato ProRes registra video in 4K a 30fps direttamente con l’app Fotocamera su tutti i modelli della linea Pro esclusi quelli da 128GB. In questo caso la risoluzione sarà bloccata a 1080p.
    Nemmeno i nuovi Stili fotografici si fanno attendere: vengono applicati ad ogni scatto i livelli di Tonalità e Temperatura scelti come preferiti. A differenza dei filtri, però, non alterano aspetti naturali come la tonalità e carica del cielo. Possiamo trovare ovviamente stili predefiniti creati da Apple (tra cui Brillante, Contrasto elevato, Caldo e Freddo), e direttamente altri interamente modificabili a piacimento.
    La nuova modalità Cinema rende la ripresa di video innovativa: intuisce quando un nuovo soggetto sta per entrare nell’inquadratura, e lo mette a fuoco appena compare. Inoltre, è possibile cambiare fuoco e regolare l’effetto bokeh a video salvato.

  • Specifiche e prestazioni:

    La serie iPhone 13 presenta il chip A15 Bionic, compatibile con il 5G. Il nuovo SoC include una CPU e una GPU fino al 50% più veloci rispetto alla concorrenza, e il Neural Engine a 16 core è in grado di eseguire 15.800 miliardi di operazioni al secondo.Per iPhone 13 e iPhone 13 mini si può scegliere tra 128GB, 256GB e 512GB di memoria. L’opzione da 64GB non è più disponibile. iPhone 13 Pro e iPhone 13 Pro Max sono disponibili anche nella versione da 1TB.
    Come per iPhone 12, non c’è il caricabatterie incluso nella confezione, ma solo il cavo da USB-C a Lightning. La ricarica wireless ha una velocità di 15W su tutti e quattro i modelli.

    Per quanto concerne la batteria, Apple sostiene che i modelli della serie iPhone 13 garantiscono un’autonomia superiore:

    • iPhone 13 mini raggiunge un’autonomia di 90 minuti più lunga rispetto a iPhone 12 mini.
    • iPhone 13 dura 2,5 ore in più rispetto a iPhone 12
    • iPhone 13 Pro e iPhone 13 Pro guadagnano 2,5 ore di autonomia
    • iPhone 13 Pro Max può vantare la durata della batteria più lunga di qualsiasi iPhone mai creato.

    Questo è stato reso possibile grazie ad alcune ottimizzazioni del processore A15 e del nuovo software iOS 15.

 

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Syneto: la piattaforma iperconvergente semplice, veloce e sicura! https://itsolutionsrl.it/2021/09/syneto-la-piattaforma-iperconvergente-semplice-veloce-e-sicura/ Wed, 15 Sep 2021 07:42:47 +0000 https://itsolutionsrl.it/?p=8127 Syneto è una piattaforma Iperconvergente di Data Management che offre la virtualizzazione, i backup nativi integrati, il ripristino istantaneo e il recupero dei dati in una soluzione iperconvergente “chiavi in mano” semplice, veloce e sicura. Syneto ha più funzionalità Server con tecnologia sia per Business Continuity che per Disaster Recovery: ti da la possibilità di…

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Syneto è una piattaforma Iperconvergente di Data Management che offre la virtualizzazione, i backup nativi integrati, il ripristino istantaneo e il recupero dei dati in una soluzione iperconvergente “chiavi in mano” semplice, veloce e sicura.

Syneto ha più funzionalità Server con tecnologia sia per Business Continuity che per Disaster Recovery: ti da la possibilità di ripristinare i tuoi dati anche fino ad un minuto prima e ti garantisce di rimettere in pista tutto il tuo sistema con un solo click!

 

Cosa significa infrastruttura iperconvergente?

Il mondo delle infrastrutture IT moderne è articolato e difficile da gestire: include server, piattaforme di storage, switch di rete e sistemi di backup.
Questi vari pezzi che compongono il puzzle IT attualmente sono gestiti da infrastrutture separate, costose e anche difficili da gestire. Inoltre, con le infrastrutture tradizionali la fase di recupero dei dati e il riavvio del sistema dopo un’interruzione può richiedere tempi davvero lunghi.
Un’infrastruttura iperconvergente come Syneto risolve, invece, le tradizionali sfide dell’IT componendo tutti i pezzi separati: combina funzioni di calcolo, storage e rete semplificando enormemente la suite dell’infrastruttura. Sfrutta tutte le potenzialità hardware delle attuali risorse di calcolo e storage in un’unica piattaforma.

 

Le potenzialità di Syneto possono essere così sintetizzate:

  • Gestione semplificata: la presenza di un’unica, semplice interfaccia facilita la gestione anche ai non esperti. Per il personale IT e i dirigenti, l’esistenza di più interfacce è il contrario della semplicità. Le infrastrutture tradizionali sono costituite da diversi componenti, ciascuno con la propria interfaccia specifica, per cui la gestione dell’assistenza è complicata, così come la distribuzione di nuove risorse IT. Le soluzioni iperconvergenti includono una singola interfaccia di gestione per cui l’assistenza è curata da un singolo fornitore.
  • Riduzione dei costi e incremento dell’efficienza: il prezzo di acquisto è contenuto, è di facile distribuzione, ed è semplice anche nella gestione degli aggiornamenti. Le soluzioni iperconvergenti, infatti, consentono di acquistare l’intera infrastruttura IT da un unico fornitore a un prezzo inferiore, anziché effettuare acquisti separati da svariati fornitori.
  • Rapidità di distribuzione e recovery: distribuzione e recovery più veloci di tutte le risorse IT, incluse le applicazioni aziendali ed altri dati.
    Nelle infrastrutture tradizionali ogni componente deve essere configurato separatamente. Analogamente, in caso di ripristino, ogni componente dell’infrastruttura deve essere ripristinato indipendentemente. Per tale motivo, i tempi medi di ripristino equivalgono a circa 10 ore. Le infrastrutture iperconvergenti sfruttano backup integrati e incentrati su VM, replica e in alcuni casi di DR. In questo modo i tempi di ripristino sono molto ridotti!
  • Nessuna perdita dei dati: migliora i meccanismi di protezione dei dati e consente un disaster recovery facile e veloce, senza rischi di interruzioni e perdite di dati.
    La corruzione dei dati è un pericolo reale nelle tradizionali infrastrutture IT. I software di backup di terzi, inoltre, possono addirittura causare perdite di dati dovute a errori umani o a problemi di interoperatività. Le soluzioni iperconvergenti sono definite dal software, incorporano tecnologie di rilevamento della corruzione dei dati e tecnologie di autoriparazione.

Al tempo stesso, le tecnologie di backup automatico incentrato su VM e replica sono progettate fin dall’inizio nella piattaforma e funzionano insieme perfettamente.

 

 

 

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Tutto ciò che c’è da sapere sul Server Cloud https://itsolutionsrl.it/2021/03/tutto-cio-che-ce-da-sapere-sul-server-cloud/ Fri, 12 Mar 2021 10:54:59 +0000 https://itsolutionsrl.it/?p=7758

Server Cloud: ok ma dove si trova? Può sembrare una domanda banale, ma non lo è.
Chi affida la propria gestione aziendale al Cloud spesso si pone quesiti di questo tipo: oggi cercheremo di fare chiarezza proprio su questo.

Tecnicamente un server cloud può essere ovunque: in un datacenter dall’altra parte del mondo, nell’ufficio di un operatore IT o anche solo nello scantinato dietro casa di un provider improvvisato.

 

Cos’è un server?

In informatica, il server è un computer ad elevate prestazioni che in una rete fornisce un servizio agli altri elaboratori collegati, detti client. Esempi di server sono i server di posta elettronica, il server che gestisce lo smistamento della messaggistica telematica, il server ftp, predisposto per il trasferimento di file in Internet con il protocollo FTP.

 

Cos’è il Cloud?

Il termine “cloud“, in inglese, vuol dire “nuvola”, e riguarda lo spazio di archiviazione online che si ha a disposizione: basta pensare, ad esempio, a quello che tutti utilizzano con gli smartphone, che permette di poter accedere ai propri documenti da qualsiasi luogo, purché si disponga di una connessione Internet.

Unendo le cose, quando un server è geolocalizzato in un posto diverso dalla propria sede questo assume la caratteristica del server cloud o server remoto.

Acquistare un server o un qualsiasi servizio cloud significa spesso risparmiare tempo e denaro: con il cloud paghi solo quello che consumi.

Il concetto si basa sulla scalabilità e sulla flessibilità: l’infrastruttura può essere composta da uno o più server, con possibilità di espansione o riduzione in tempo reale a seconda delle esigenze, in modo semplice e senza investimenti iniziali, pagando solo le risorse utilizzate senza sprechi di alcun tipo.
Pochi click e regoli le risorse necessarie al tuo business!

 

Il Cloud Server di IT solution

Il cloud server di IT solution è un servizio di cloud privato, ridondato e garantito dalla nostra infrastruttura.

È possibile scegliere la tipologia di server e configurarne le caratteristiche per accedere all’infrastruttura virtuale che può essere composta da uno o più server. Il nostro network dà la possibilità di scegliere tra 2 datacenter in Italia permettendoti di attivare i servizi in pochi minuti e in massima sicurezza.

I nostri data center sono certificati ai massimi livelli per la resilienza e qualità infrastrutturale previsti dalla normativa ANSI/TIA 942.

Inoltre, i nostri server sono ridondati geograficamente, il che significa che mettono in atto delle tecniche di ridondanza per garantire prestazioni elevate, massima sicurezza e soprattutto continuità di servizio: possiamo garantire un tempo di ripristino dei dati di sole 8 ore anche in caso di disaster recovery.

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Come riconoscere le comunicazioni false https://itsolutionsrl.it/2020/10/come-riconoscere-le-comunicazioni-false/ Mon, 26 Oct 2020 09:22:34 +0000 https://itsolutionsrl.it/?p=6214

L’evoluzione della tecnologia ha portato con sé nuove forme e strumenti di comunicazione molto utili per praticità e velocità, quanto vulnerabili: qualsiasi forma di comunicazione digitale può essere, difatti, presa di mira da malintenzionati con lo scopo di perpetrare i loro attacchi che non si limitano alla semplice diffusione di virus, ma anche all’estorsione di denaro attraverso fenomeni meglio noti come phishing, smishing e vishing. È importante saper riconoscere queste comunicazioni false evitando così di arrecare gravi danni ai propri dispositivi e al proprio conto in banca.

 

Posta elettronica nel centro del mirino

Uno degli strumenti di comunicazione più preso di mira è senz’altro la posta elettronica. Sempre più frequenti sono le e-mail di spam che ogni giorno vengono inviate a tantissime caselle di posta elettronica, con l’intento di truffare l’utente o di appropriarsi dei suoi dati personali e finanziari (phishing). Di come si sviluppa questo fenomeno e come difendersi ne abbiamo già parlato qui; di seguito riportiamo, invece, alcune semplici regole per riconoscere le e-mail false.

  • Non fidarti mai di e-mail provenienti da aziende, persone importanti o uffici, scritte male con errori di battitura o con richieste di denaro; trattale con estremo sospetto. Fai molta attenzione anche a e-mail che contengono troppe promesse, soprattutto di natura monetaria, o se inneggiano a fantomatiche vincite di premi e/o soldi.
  • Se nell’e-mail ti viene chiesto di aprire un allegato non farlo per nessun motivo, soprattutto quando contiene allegati con estensione .pif o .scr; se c’è un link nell’e-mail, non cliccarci mai sopra! Molto spesso il link a cui vieni portato è un sito web (di phishing) di cui non hai mai sentito parlare.
  • Nell’e-mail si menzionano pandemie, disastri naturali o qualsiasi altro particolare evento accaduto di recente o in corso? Attento, i truffatori sono sempre informati sulle ultime notizie per individuare eventi che smuovano la sensibilità delle persone: questo è un modo per iniziare finte raccolte fondi con gli immancabili link a siti web fasulli o falsi account PayPal (non cliccare mai su questi link).
  • Ultimo ma non per importanza, verifica sempre il mittente dell’e-mail: sicuramente nel testo dell’indirizzo da cui è stata spedita compariranno degli elementi che ti faranno “drizzare le orecchie” e quindi insospettire.

E se ti rimane ancora qualche dubbio una rapida googlata riportando l’oggetto della e-mail ti aiuterà a capire se quanto hai ricevuto sia attendibile o meno. Alcune truffe vengono ripetute, in maniera analoga o con lievi modifiche, a distanza di tempo per cui in rete troverai sicuramente delle utili indicazioni.

Diffida da chi utilizza ancora gli SMS 😉

Negli ultimi anni oltre al phishing si è diffuso anche lo smishing, fenomeno in cui vengono inviati falsi messaggi cercando di ingannare l’utente e carpire così i suoi dati personali.

  • Bisogna porre molta attenzione ai messaggi in cui si tratta di avvisi urgenti sulla sicurezza e i messaggi urgenti di riscatto di coupon, offerte e affari. Nessun istituto finanziario invia SMS con richieste di aggiornamento delle informazioni del conto corrente o di conferma del codice del bancomat. Se si riceve un messaggio che sembra provenire dalla propria banca o dalle poste dove viene richiesto di cliccare su un determinato link, si tratta senza dubbio di una truffa.
  • Non bisogna mai cliccare un link o un numero di telefono presenti in un messaggio di cui non si è sicuri; attenzione soprattutto ai numeri sospetti che non sembrano numeri di telefono reali, come ad esempio “5000”.

Attenzione! A dispetto del titolo di questo paragrafo, recante una vena provocatoria, è doveroso precisare che i messaggi di truffa viaggiano anche su WhatsApp e altre app di messaggistica. Ne avevamo parlato qui.

Dulcis in fundo: le fastidiosissime telefonate

  • Hai ricevuto telefonate da operatori che ti segnalano la scadenza ormai prossima della tua promozione, ti informano di un aumento delle tariffe o ti propongono un cambio verso un gestore più conveniente?
  • Hai ricevuto telefonate da persone che si spacciano per rappresentanti di aziende di luce, gas o altro in cui ti chiedono dati personali riservati?

Stai molto attento a queste telefonate, molto spesso non sono i veri operatori a parlarti ma truffatori che cercano di indurre la vittima a divulgare informazioni personali, finanziarie o di sicurezza (vishing).

Metti al sicuro le tue comunicazioni, affidati alle soluzioni in cloud di IT solution ⇒

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Smartphone sotto attacco hacker: come proteggerli https://itsolutionsrl.it/2017/08/smartphone-sotto-attacco-hacker-come-proteggerli/ Tue, 29 Aug 2017 08:20:42 +0000 http://www.itsolutionsrl.it/?p=2622 È curioso verificare come i dispositivi mobili, in particolar modo gli smartphone, stiano giorno dopo giorno sostituendosi ai PC per le operazioni di base come il controllo della posta elettronica, ma allo stesso tempo non viene fornita verso tali dispositivi la medesima attenzione in termini di protezione che verrebbe data a un computer. Lo smartphone…

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È curioso verificare come i dispositivi mobili, in particolar modo gli smartphone, stiano giorno dopo giorno sostituendosi ai PC per le operazioni di base come il controllo della posta elettronica, ma allo stesso tempo non viene fornita verso tali dispositivi la medesima attenzione in termini di protezione che verrebbe data a un computer. Lo smartphone è l’equivalente della nostra impronta digitale, o meglio, del nostro DNA: in esso conserviamo foto, ricordi, messaggi più o meno importanti su app che funzionano esclusivamente mediante la connessione internet. In poche parole, un’estensione della nostra vita ma in formato digitale.

La premessa è eloquente: i dispositivi mobili necessitano della medesima protezione dei computer! Vediamo quindi di capire come i malware infettano gli smartphone.

Come è noto, qualsiasi dispositivo in grado di connettersi a Internet è potenzialmente violabile dai cybercriminali. I mezzi utilizzati da questi ultimi sono esattamente gli stessi adoperati in caso di computer e notebook: molto gettonate sono le email, che nascondono al loro interno virus e malware, così come i messaggi, pensiamo per esempio a tutte le truffe che viaggiano su WhatsApp, attraenti novità o irrinunciabili omaggi accompagnati dai consueti link malevoli.

Ma lo strumento di inganno preferito dagli hacker per infettare gli smartphone restano, comunque, le applicazioni. Soprattutto quelle installate da market non ufficiali. Un problema che affligge in modo particolare gli utenti Android, colpiti con più frequenza, rispetto a quelli in possesso di un device iOS, proprio a causa di malware inseriti dentro file APK (file associati all’installazione dell’app su dispositivo Android) scaricati da Internet. Badate bene: anche l’iPhone può essere colpito dagli hacker. Sebbene a differenza di Android il sistema operativo di Apple sia chiuso non è comunque completamente immune ai cybercriminali. Oltre alle app dannose, spesso i malware arrivano sugli smartphone attraverso degli annunci pubblicitari che compaiono un po’ dappertutto, anche nelle app considerate “affidabili”. Ovviamente anche i cybercriminali hanno col tempo affinato le loro tecniche di intrusione arrivando a utilizzare il seguente trucchetto: inizialmente pubblicano una versione dell’app senza malware, poi, una volta che è stata pubblicata negli store e scaricata dalle vittime, il software viene modificato con un aggiornamento malevolo.

Riportiamo quindi tre semplici buone prassi da seguire per garantire al nostro smartphone e, in particolare, a tutto ciò che è in esso contenuto un’adeguata privacy.

  1. Attenzione a tutto ciò che riceviamo tramite email o messaggio sul nostro smartphone: accertiamoci sempre da chi ci gira il contenuto (di solito con allegati o link) circa l’attendibilità dello stesso.
  2. Limitare o meglio ancora evitare del tutto l’installazione di app e dei relativi file APK provenienti da store non attendibili, prediligendo solo quelli ufficiali.
  3. Non meno importante, tenere lo smartphone sempre aggiornato e dotato di un buon antivirus (…ebbene sì! Proprio come per il PC 😊).

Sara Avanzi

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La memoria del computer ha una scadenza! L’importanza del backup e le sue tipologie. https://itsolutionsrl.it/2017/08/la-memoria-del-computer-ha-una-scadenza-limportanza-del-backup-e-le-sue-tipologie/ Wed, 09 Aug 2017 13:34:45 +0000 http://www.itsolutionsrl.it/?p=2502

Spesso un Personal Computer ci accompagna nella vita attraverso anni bui e anni felici, finendo per diventare il nostro occhio magico puntato sul mondo, estensione della nostra mente: scrigno dove registrare e conservare le esperienze vissute sotto forma di scritti, immagini, video e documenti. La prospettiva di “perdita” dei dati appare ovviamente deprimente gli utenti privati, ancor più nel caso di macchine aziendali traducendosi in colossali disastri: il presente articolo vuole essere una breve guida alla conoscenza del backup, e alle soluzioni backup esistenti.

Innanzitutto è bene sapere che ogni disco fisso, HDD (Hard Disk Drive) o SSD (Solid State Drive) ha una “scadenza” determinata da vari fattori. La durata media di un ottimo HDD -composto da parti meccaniche in movimento e soggette a usura- è all’incirca dieci anni; quella di un SSD -anche se non è facilmente quantificabile, in quanto dipende sostanzialmente da carico di lavoro e temperature a cui viene esposto- qualche anno di più. Ma l’infida verità è che, al di là di statistiche varie (esperienza docet) un SSD potrebbe durare appena 2 mesi e un HDD 15 anni… oppure viceversa! Questo perché, oltre a tener conto dei potenziali difetti di fabbrica che possono causare la morte prematura e improvvisa dello strumento, sono in agguato tutta una serie d’incidenti esterni in grado di danneggiare irrimediabilmente un disco: cadute, versamenti di liquidi, sovraccarichi di corrente, ecc. Il messaggio, quindi, è uno e inequivocabile: se ci tenete ai vostri dati, il backup va fatto sempre. Eccone pertanto le tre principali categorie per meglio orientarsi a seconda della tipologia di dati che vogliamo salvaguardare.

  1. Backup completo: con questo metodo vengono salvati tutti i dati, le configurazioni, il sistema operativo e i programmi presenti nel computer. Il procedimento è molto lento, ma viene compiuto integralmente un’unica volta, cioè la prima.
  2. Backup differenziale: salva ad ogni sessione i dati modificati rispetto al primo backup. Processo di archiviazione lento, ripristino veloce.
  3. Backup incrementale: salva esclusivamente i dati modificati rispetto al backup incrementale precedente. La procedura, ovviamente, è molto più rapida se paragonata al completo e al differenziale. Tuttavia occorrerà l’intera serie dei backup incrementali precedenti per poter proseguire con il ripristino, che pertanto avverrà lentamente.

I supporti dove stoccare i dati, invece, si dividono in due categorie.

  1. Supporti esterni e dedicati: DVD, chiavette USB, Server, NAS, dischi esterni, backup su nastro ecc. Per l’utente privato, nella maggior parte dei casi sarà sufficiente l’acquisto di un disco esterno USB su cui eseguire il backup tramite il sistema proprietario guidato di Windows. Per le aziende, invece, a causa della grande mole di dati da gestire, sarà consigliabile dotarsi di un Server o un NAS -Network Attached Storage: sistema a più dischi dotato di varie funzioni, tra cui archiviazione e condivisione dei contenuti sulla rete locale e di un software professionale dedicato al backup. Nel caso in cui l’impresa non possieda le competenze per realizzare autonomamente un piano di backup completo e sicuro, dovrà necessariamente rivolgersi a chi, oltre a fornirle il software, si occupi di gestirlo mediante personale esperto e certificato. Per verificare la bontà di un’offerta di prodotti e servizi backup, quindi, occorrerà accertarsi che il pacchetto comprenda costante monitoraggio in grado di garantire la buona riuscita dei processi, velocità di ripristino al passo con le più moderne esigenze e, infine, l’utilizzabilità di tutti i dati recuperati. I vantaggi che si godono impiegando supporti esterni e dedicati consistono in più fattori.
  • Si ha il pieno controllo dei propri dati aziendali.
  • Esistono standard di sicurezza ratificati.
  • La collocazione fisica dell’hardware è conosciuta e, di conseguenza, sarà possibile tener sotto sorveglianza qualità, frequenza e tempistiche degli interventi di manutenzione operati dal proprio staff IT o dall’impresa che ha fornito il servizio.
  • L’infrastruttura potrà essere personalizzata ed implementata a piacimento e l’integrazione con le periferiche locali è semplice e rapida.
  1. Servizi di back up in Cloud: permettono la memorizzazione e la conservazione dei dati in rete all’interno di molteplici server virtuali ospitati su strutture di terze parti o server dedicati. Questi servizi sono a pagamento (solitamente a canone annuale) e per usufruirne è necessaria la connessione internet. Ecco i principali vantaggi.
  • Risparmio delle spese d’acquisto iniziali, gestionali/manutenzionali e di “rottamazione” a cui si andrebbe incontro con l’utilizzo di hardware e software di proprietà.
  • Essendo tutti i dati centralizzati, e sottostando alle policy di sicurezza centralizzate stabilite, è impossibile avvengano fughe dovute a sottrazione fisica di materiale informatico dall’azienda. Allo stesso modo i dati sono al sicuro da qualunque tipo di danneggiamento accidentale (urti incendi ecc.).
  • Quando la società fornitrice dei servizi cloud lo preveda, si potrà beneficiare dei piani di Disaster Recovery che assicureranno i contenuti archiviati da eventuali problemi al data center.

Stabilita l’importanza d’eseguire backup regolari sia nel campo privato che aziendale, se nel primo caso ci si potrà “accontentare” di soluzioni software integrate nel sistema operativo e apparecchiature hardware dalle prestazioni e i costi contenuti, nel contesto di un’impresa abbiamo visto che la questione sarà più delicata e complessa. Esistono sul mercato diverse tipologie di backup e supporti professionali, e la cernita di tali strumenti andrà fatta con estrema oculatezza valutando con attenzione i potenziali vantaggi e svantaggi per il proprio business.

Marcello Argenti

Noi di IT solution siamo pronti a guidarvi nell’alternativa più adatta alle vostre esigenze, fornendovi tutto il monitoraggio e l’assistenza necessarie a mantenere i vostri dati al sicuro. Siamo inoltre rivenditori autorizzati e certificati dei marchi Acronis e Veeam, due dei migliori produttori di software dedicati alle soluzioni backup professionali.

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